MUSEO CIVICO DI FOGGIA
Il Museo Civico istituito il 28 ottobre del 1931 è ospitato nelle sale di Palazzo Arpi, in Piazza Nigri. L’edificio sorge sulla via omonima che prende il nome dall’antica città di Arpi, la più estesa della Daunia. Palazzo Arpi sorge nei pressi della zona in cui fu eretto per volere di Federico II di Svevia nel 1223 il palazzo imperiale. Di esso rimangono soltanto -non nella loro posizione originale- una lapide e l’archivolto del portale d’ingresso – sorretto da due aquile – realizzato dal famoso protomagister Bartolomeo da Foggia, incastonato lungo il fianco del Museo su Piazza Nigri.
Il Museo contiene una sezione archeologica, una sezione etnografica, una pinacoteca dedicata a opere del XVIII e XVIII secolo, un lapidario, una sezione stampe e la ricostruzione di due pregevoli tombe daunie del IV-III secolo a.C., la Tomba della Medusa e quella dei Cavalieri. È dedicata a Marina Mazzei (1955-1994) nota archeologa foggiana prematuramente scomparsa, la sezione archeologica del Museo. Il patrimonio archeologico più consistente è quello riferito alla Daunia, la parte settentrionale della Puglia, con il suo più grande centro Arpi, che con Canosa di Puglia rappresenta la città più grande prima della nascita di Roma.
Mosaici a tessere e a ciottoli di fiume di diverso colore che sicuramente decoravano i pavimenti di ricche case del IV secolo a.C. con simboli marini, sono esposti nell’atrio d’ingresso del Museo e nella prima sala con altre decorazioni parietali provenienti dalla ricca Casa del mosaico dei leoni e delle pantere (fine IV-III secolo a.C). Nella Sala dedicata a Marina Mazzei due reperti importanti raccontano Arpi: un vaso policromo decorato a tempera con scene di combattimenti proveniente dall’Ipogeo del Ganimede e un frontone dipinto proveniente dalla Tomba della Nike, entrambi risalenti al III secolo a.C. che creano connessioni con il territorio di Canosa di Puglia per le decorazioni e i colori.
A piano terra c’è la Sala della Gorgone Bella, in riferimento alla Medusa (una delle tre Gorgoni che erano a guardia dell’Oltretomba pagano) che spicca sul frontone dell’ipogeo della Medusa. Nel Museo è stata ricostruita questa tomba di Arpi e la Tomba dei Cavalieri dove appunto è possibile osservare sul lato una coppia di cavalieri, una quadriga guidata da un auriga e con due figure femminili con alto copricapo.
La Sala I e II sono dedicate al Neolitico nel lungo momento di fioritura culturale dal VI alla metà del IV millennio a.C. I reperti esposti raccontano il grande cambiamento che portò l’uomo del Tavoliere, a diventare sedentario e agricoltore ed allevatore.
Le Sale III-IV-V sono dedicate ai Dauni. Racconta la prima età del Ferro quando in Puglia si riconoscono tre diversi gruppi culturali complessivamente riconducibili agli Iapigi: i Dauni nel Nord della Puglia, i Peuceti nel centro e i Messapi in Salento. Nelle vetrine si trovano i primi vasi decorati con motivi geometrici caratteristici della cultura daunia, e una collezione di ceramiche come olle, askos, tintinnabuli, attingitoi, e corredi metallici composto da fibule e rasoi, pendagli e bronzetti. Nella sala IV particolare risalto viene dato alle stele daunie: lastre calcaree antropomorfe caratterizzate da una ricca decorazione incisa.
Le altre sale (VI, VII, VIII, IX) raccontano il processo di ellenizzazione culturale (gusto greco) che vive la Daunia nel IV secolo a.C. con i grandi corredi di Arpi e di Ordona in cui compare la ceramica a figure rosse e a tempera, fino ad arrivare alla romanizzazione della Daunia esemplificata dai reperti provenienti da Herdonia (Ordona).
Alice Amatore
Assessora alla Cultura
Citta di Foggia